Per poter scrivere, per creare, hai bisogno di fonti di ispirazione. Ce ne sono delle più diverse – nella maggior parte dei casi si tratta di persone e piccoli gesti – ma c’è una costante: la colonna sonora. La musica di sottofondo. Quella che esprime l’atmosfera, la sensazione, il contesto, l’idea di base. Ho cominciato a creare storie da prima di saper scrivere, quando legavo le vignette dei fumetti che non sapevo leggere tessendo delle vicende che unissero i personaggi e potessero aver senso, e da quando ho conosciuto la symphonic metal band finlandese chiamata Nightwish, ho trovato una vera costante.
Per questo motivo, ho prenotato i biglietti per il concerto all’Unipol Arena di Bologna nel primo giorno in cui venne aperta la vendita. Più o meno, alle dieci del mattino del 6 marzo. Quando investii quei soldi per avere quattro posti ed un’esperienza da ricordare, la data del 29 novembre era così lontana da sembrare irreale ed irraggiungibile.
Invece, era l’altro ieri.
Spero che chiunque di voi che provi stima e amore per questo gruppo di Kitee, fosse lì a Bologna, qualcosa in più di ventiquattro ore fa, perché sono certa che il ricordo sarebbe memorabile anche per lui. La scaletta ha realizzato due desideri che covavo da quasi dieci anni, quando ho cominciato a seguire i Nightwish: sentire live, dal vivo, Ever Dream e Ghost Love Score, due canzoni che mi hanno fatto scrivere tantissime pagine delle mie opere. È successo davvero, ed è stato intenso, emozionante, quasi onirico.
Mi è stato chiesto tante volte “cos’è che ti ispira, quando scrivi?”. Ogni volta pensavo ad un mezzo che veicolasse qualcosa. Ho capito, però, che in realtà la risposta non è il mezzo, ma il frutto.
La risposta è le emozioni. Quelle di serate come ieri.